“Non ho tempo” è forse la frase che diciamo più spesso nell’arco della giornata, stretti tra impegni di cura, di lavoro e sociali. I genitori cercano di destreggiarsi tra l’accompagnare i figli a scuola, poi a sport o a musica, aiutarli nei compiti, partecipare agli incontri di classe, assistere alle partite e ai saggi e intanto lavorare, fare la spesa, cucinare… Per non parlare poi di quando la scuola chiude per i mesi estivi in cui le cose si complicano ulteriormente. Anche bambini e ragazzi hanno agende quotidiane sempre fitte di impegni che occupano ogni ora della loro giornata.
«Siamo consapevoli di essere immersi in una transizione radicale del mondo per effetto delle trasformazioni – per altro velocissime – tecnologica, demografica, economica e ambientale – afferma Paola Venuti prorettrice per la didattica dell’Università di Trento e coordinatrice scientifica del festival EDUCA -. Quello che forse non abbiamo messo ancora a fuoco è l’impatto che queste trasformazioni hanno sul nostro “tempo”, tempo che rappresenta una variabile fondamentale delle relazioni educative e sociali. Basti pensare alle tecnologie che, nel renderci costantemente connessi, hanno rotto i confini del lavoro e cambiato il tempo libero, al punto che viviamo situazioni quasi paradossali: rinunciamo, ad esempio, ad andare al cinema o a teatro – luoghi collettivi di fruizione culturale – perché gli spettacoli sono lunghi, raggiungere quei luoghi ci richiede tempo, per poi magari passare ore sul divano a sciropparci una puntata dietro l’altra di una serie tv o a zappingare da un programma all’altro. Non avere messo a fuoco collettivamente “la questione tempo” – sottolinea Venuti – è un problema perché comunque gli effetti, non governati, della sua trasformazione ci sono, eccome, nella vita delle persone e spesso producono una sofferenza vissuta individuale. Basti pensare al ritiro sociale dei giovani e non solo, abbinato all’abbandono di qualsiasi altra occupazione, formativa o professionale; allo stress da iperattività e al disagio psicologico crescente, al costante aumento delle ore trascorse sui social».
Per evitare che questa fatica, come già troppo spesso accade, si trasformi in sofferenza vissuta individualmente, occorre cogliere e coltivare collettivamente i desideri di un cambiamento che riguardano innanzitutto il significato del tempo e quindi la sua organizzazione. Educa vuole contribuire a questa ricerca di senso sul tempo come elemento essenziale delle relazioni educative e alla costruzione di strategie di cambiamento condivise offrendo spazi di incontro, dialogo, suggestioni che intrecciano teoria ed esperienze. «Un obiettivo ambizioso di fronte ad un tema molto complesso – sottolinea la vicepresidente e assessore all’Istruzione alla Provincia Autonoma di Trento – che il festival saprà raggiungere perché aggrega le intelligenze e le competenze eccellenti messe in campo dai promotori e dal board scientifico, ma anche perché fa emergere e valorizza le buone pratiche e le innovazioni che maturano sul territorio: nelle scuole, nei musei e nelle biblioteche, nelle cooperative sociali e nelle associazioni». «E in questa logica di alleanza territoriale – afferma Francesca Gennai, presidente di Consolida – che si inserisce la cooperazione, dal sociale, credito, consumo fino alla federazione, che contribuisce al festival fin dalla prima edizione nella consapevolezza che l’educazione, non solo sia una responsabilità di tutti, ma che rappresenti la leva principale per il futuro delle comunità. Il tema di questa edizione ci offre poi una preziosa chiave di lettura per rafforzare il dialogo e la collaborazione interistituzionale tra cooperazione sociale, servizi all’infanzia, scuole e servizi sociali in una logica di continuità del lavoro educativo e di accompagnamento ai percorsi di crescita».
Aggiunge Giulia Robol, sindaca di Rovereto: «Ogni anno insegnanti, educatori e genitori con bambini e ragazzi partecipano ai numerosi appuntamenti del festival: dimostrazione che formazione ed educazione sono temi che interessano ogni fascia della popolazione e ogni età. Rovereto nell’ambito di Educa valorizza la propria progettualità formativa ed educativa: scuole, istituti ed enti, dai nidi agli indirizzi superiori, hanno la possibilità di confrontarsi con esperti nazionali e locali in grado di stimolare riflessioni e di mettere in campo competenze innovative. Educa accompagna la città di Rovereto da 14 anni ed è un appuntamento sempre molto atteso da migliaia di persone che animano la città e il suo corso principale: corso Bettini. Rovereto si conferma nella sua vocazione di città da sempre legata al valore e all’investimento in formazione, educazione e cultura, forze motrici di conoscenza e sviluppo della nostra comunità».
IL PROGRAMMA
Venerdì 19 aprile, dopo la mattinata dedicata esclusivamente agli studenti, iniziano gli appuntamenti aperti a tutti che declinano la “Questione Tempo” in vari filoni: il tempo nei diversi contesti educativi, intelligenza artificiale, l’equilibrio tra il tempo dell’io e del noi, e del noi e il mondo, insieme ad esperti di discipline differenti provenienti da Università e centri di ricerca nazionali, ma anche artisti ed esponenti della cultura.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Chatgpt e tutti gli altri chatbot, sono solo gli ultimi sviluppi tecnologici che rischiano di spiazzare scuole e famiglie. Sui rischi e le opportunità educative e formative rispondono una serie di appuntamenti a partire dalla lectio magistralis di Michelangelo Pistoletto, che esplora le implicazioni etiche, filosofiche e artistiche di questa nuova dimensione virtuale che la mente umana ha creato per comprendere l’universo (venerdì 19, ore 18 Sala Fondazione Caritro Palazzo del Bene). In tutta la giornata di sabato poi laboratori per insegnanti ed educatori in cui sperimentare l’IA a fini didattici come strumento utile all’apprendimento delle lingue, della storia, della filosofia e lo sviluppo della creatività, oltre a laboratori sul tema dedicati ai genitori. Sempre sabato il focus dedicato a rischi e opportunità dell’IA che riunisce tre dei principali enti di ricerca e formazione in Trentino che si stanno dedicando al tema: Fondazione Bruno Kessler, Università e Dipartimento Istruzione della Provincia (sabato 20, ore 15 Aula Magna Palazzo Piomarta).
A OGNUNO IL SUO TEMPO
Qual è il significato che bambini e ragazzi danno al tempo e come lo usano? E i loro insegnanti? A questi interrogativi rispondono due ricerche condotte dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento e da Iprase. Tre appuntamenti in successione uniti tra loro dal monologo teatrale di Fabio Filosofi, approfondiscono poi, attraverso contributi scientifici ma anche buone pratiche, il tempo di educare nei diversi contesti: a scuola con “Avanguardie educative” di Indire sul tempo della didattica (domenica 21, ore 9.30 Aula Convegni Palazzo Fedrigotti); nel tempo libero, in particolare nel periodo estivo, con affondi sull’outdoor education ma anche sull’accessibilità per bambini con bisogni educativi speciali con, tra gli altri, Barbara Romano della Fondazione Agnelli (domenica 21, ore 10.45 Aula Convegni Palazzo Fedrigotti); infine, in famiglia con Michele Marangi autore di “Addomesticare gli schermi” e Marco Crepaldi presidente dell’associazione nazionale Hikikomori (domenica 21, ore 12, Aula Convegno Palazzo Fedrigotti). In questo filone tematico si inseriscono anche gli appuntamenti dedicati alle transizioni dei ragazzi e dei giovani e di come gli adulti li accompagnino in queste scelte, ad esempio quelle del loro percorso scolastico o verso il mondo del lavoro. In programma: la lectio magistrale di Stefano Laffi di Codici (sabato 20, ore 10 Sala Convegni Palazzo Fedrigotti); il focus su metodologie e strumenti utili per insegnanti e educatori (sabato 20, ore 11.15 Sala Convegni Palazzo Fedrigotti); i laboratori per genitori e un dialogo sul “tempo sospeso” che spesso si apre nel passaggio tra scuola e mondo del lavoro per gli studenti con disabilità o con fragilità. Lo scrittore Francesco Vidotto e il filosofo Paolo Costa accompagnano invece il pubblico di Educa con i loro libri in una ricerca del sé, del proprio tempo che per loro si è realizzata attraversando i contesti montani (domenica 21, ore 15.45 Salotto corso Bettini). Lucio Corsi, giovane cantautore toscano che si è affermato sulla scena cantautoriale per il suo stile originale, porta a Rovereto “La gente che sogna tour”, la colonna sonora di un sogno a occhi aperti, una musica a cavallo tra utopia e mistero, realtà e immaginazione, in un vortice di note che porta ogni spettatore a danzare in compagnia dell’artista e delle proprie ombre.
TRA NOI E IL MONDO
Come l’umanità concilia il suo tempo con quello della natura e dell’ambiente? Come il tempo si declina nell’incontro tra culture? C’è un tempo “pubblico” che ci impegna per la salvaguardia dell’ambiente, per la pace, per il bene comune? I temi sono affrontati dal laboratorio “Affresco del clima” per creare una mappa visuale e concettuale (domenica 21, ore 14.30 Aula didattica partecipativa 1 Palazzo Piomarta); dal focus “Tempo pubblico, tempo privato: una questione di genere”, con Tania Cappadozzi di Istat, Maria Luisa Gnecchi, già vicepresidente Inps e Barbara Poggio, prorettrice alle politiche di equità e diversità dell’Università di Trento (sabato 20, ore 15 Aula 12 Palazzo Piomarta). E ancora, dalla proiezione del documentario “Erasmus in Gaza”, vincitore del David di Donatello per il miglior cortometraggio, che narra la storia di Riccardo Corradini, giovane roveretano, primo studente al mondo a partecipare al programma Erasmus nella striscia di Gaza. Al documentario segue la testimonianza del protagonista che racconta le ragioni di questa scelta di formazione e quelle professionali che ne sono seguite (sabato 20, ore 18 Teatro Zandonai). Il festival si concluderà con la lezione magistrale di Peppino Ortoleva “Segni dei tempi”, dove un antropologo del presente che da molti anni abita e osserva la scuola e i media, invita a leggere realtà e tendenze per capire da dove si viene e, soprattutto, dove si sta andando (domenica 21, ore 17.30 Aula Convegni Palazzo Fedrigotti).
ATTIVITÀ ANIMATIVE PER FAMIGLIE
Laboratori, piccoli spettacoli e giochi, proposti da musei, biblioteche, cooperative sociali e associazioni, animano per due giorni, sabato 20 e domenica 21, corso Bettini, chiuso al traffico per l’occasione. Un’opportunità per bambini e ragazzi di divertirsi e imparare con i loro coetanei e i loro genitori, tra luna park virtuali e reali, giochi di squadra, letture animate, fablab tecnologici, esperimenti di fisica, favole e musica. Domenica 21 il corso sarà attraversato dalla performance su trampoli e a terra “World of Wonder” di Teatro per Caso (ore 11.30-12 e 17.30-18), mentre venerdì 19 inaugura nel Salotto di corso Bettini “In-ter-vàl-li”, un nuovo format di EDUCA per valorizzare la dimensione plurale che trova nella forma della rivista – più voci, più punti di vista – uno strumento perfetto. Tra i protagonisti: Internazionale Kids, Jacobin Italia, Digiti, Officina, Altreconomia e La Chiave di Sophia.
L’INTRECCIO CON EDUCA IMMAGINE
Agli appuntamenti di EDUCA, si intrecciano gli incontri, i laboratori, le mostre e le proiezioni di EDUCA IMMAGINE, la 5° edizione del festival dell’educazione ai media, nato nell’alveo del Piano Cinema per la scuola del MiM e del MiC, promosso da Trentino Film Commission, organizzato da Consolida in collaborazione con i partner di EDUCA e il sostegno di Fondazione Caritro e Cassa Rurale AltoGarda e Rovereto. Il festival ha inoltre il patrocino di Rai Trentino e come media partner: Dire, Rai Cultura e The Hot Corn.