In Occidente, a livello mass mediale e social (io aggiungerei: non storiografico, assolutamente no) si è diffusa la convinzione che la colpa di tutto ciò che accade di male nel mondo sia colpa dell’Occidente , sia nostra, sempre nostra e che quindi siamo i responsabili ultimi anche se apparentemente non c’entriamo niente.
Federico Rampini ha esaminato questo problema in un recente saggio di successo, “Il suicidio dell Occidente “ concludendo che “è appunto il nostro suicidio, perchè ci toglie la fiducia nei nostri valori, decisione, volontà.” Non siamo d’accordo con molte posizioni espresse nel saggio: in particolare non ci sembra che l’Occidente sia disarmato da questo senso di colpa che è presente solo in una parte, per altro minoritaria, del nostro mondo: ma certamente il problema esiste.
In effetti ci sembra che sia la generalizzazione dell’ anti-americanesimo che tanto fiorì nel secolo scorso, nell’ambito delle sinistre estreme, della contestazione giovanile. In effetti si è constatato che gli USA hanno guidato l’Occidente, ne sono diciamo cosi il braccio armato per cui anche se noi europei non abbiamo partecipato direttamente comunque ne siamo responsabili moralmente
L’idea dell’America come fonte di ogni male è facilmente smentibile con la semplice osservazione che l’America si muove sullo scenario mondiale solo da un secolo (diciamo) ma le cose brutte avvengono nella storia sin da quando ne abbiamo notizie, e non da 100 anni e per quanto riguarda l’Occidente in generale non è che prima dell’espansione coloniale occidentale nel resto del mondo ci fossero solo rose e fiori.
In generale: se il male nella storia è sempre esistito allora vuole dire che dipende dal fatto che nell’uomo vi è anche il male ( io direi: dalla logica delle cose). Ora non è pensabile che nell’ultimo secolo Cinesi, Indiani, Arabi ed africani hanno rinunciato al male (alla logica delle cose) e solo gli americani (e gli occidentali) no.
D’altra parte si tratta di solo un fatto mass mediale, social : gli studiosi di storia, di politica non ne parlano. La storiografia è formata da una serie di studiosi di tutto il mondo che approfondiscono gli avvenimenti storici vagliando criticamente FONTI e FONTI e FONTI e scrivono libri, che pochi leggono, con apparato critico (cioè elenco di fonti) che è la maggior parte dei libri stessi.
Poi sono sempre esistite le leggende, le voci, i si dice, le propagande che nel mondo attuale vengono diffuse dai mass media e ancora più dai social che favoleggiano di oscuri complotti e scempiaggini del genere : quelli che assaltarono il Campidoglio pensavano di lottare contro i pedofili.
La storiografia non può essere equiparata a propagande politiche ( che pure hanno la loro importanza ) o addirittura a ridicole voci di complotto.
Le colpe degli Occidentali vengono inserite in impressionanti elenchi di atrocità, violenze guerre ingiustizie : ne facciamo un esempio modesto e moderato:
Crimini di guerra degli Stati Uniti in Afghanistan
Il massacro di tre milioni di vietnamiti
Il massacro del popolo coreano da parte degli Stati Uniti nel 1950
Crimini di guerra degli Stati nei bombardamenti sulle città
Nessuna distinzione tra militari e civili
I disastri di Hiroshima e Nagasaki
Il massacro di 100 milioni di indiani nativi americani
Questi elenchi sono un classico della tendenziosità perchè gli episodi sono visti al di fuori del loro contesto e quindi danno una idea errata, fuorviante E’ vero che si ribatte che non si ci si può giustificare dicendo che anche altri hanno agito male. Tuttavia la contestualizzazione ha la sua importanza.
Se tutti buttano spazzatura a terra significa che chi la butta è uno come gli altri, non uno particolarmente colpevole, ne certamente la fonte di ogni male.
Ma se nessuna madre uccide il figlio e se una madre lo fa è abominio insopportabile, scuote le coscienze in tutto il mondo.
Riprendendo l’esempio fatto da Rampini nel libro citato: certamente la cosa piu infamante per gli Occidentali è stata la tratta degli schiavi negri in America ma bisogna anche dire che la schiavitù era praticata ampiamente nell’Africa stessa, che gli Arabi per secoli ne hanno fatto commercio, che il mondo antico che noi tanto ammiriamo si fondava economicamente su di essa.
La II G M ha provocato 60 milioni di morti: certo se gli alleati occidentali e russi non avessero combattuto non ci sarebbero stati ma saremmo tutti dominati dai nazisti.
Poi c’è stata la guerra fredda con forse 10 milioni di morti: certo se gli occidentali e gli americani non l’avessero combattuta non ci sarebbero stati e ora saremmo tutti comunisti (sul tipo della Corea del nord ). Poi c’è stato il jihadismo con altri milioni di morti: certo se non si fosse combattuta non ci sarebbero stati e ora noi tutti andremmo in moschea.
Prescindiamo che la grande maggioranza delle vittime non è stata fatta direttamente dagli americani ma dalle parti in lotta: purtroppo le guerre portano morti: ma non si può attribuire a una sola parte in guerra la responsabilità
Io direi che le guerre sono guerre e quando esplodono poi non è possibile controllarle, i fatti precipitano per conto loro come vediamo ora anche in Ucraina e a Gaza.
In realtà, con il senno di poi, dobbiamo riconoscere agli Occidentali, in modo particolare agli Americani, il merito di aver combattuto e vinto questi regimi che la coscienza universale ormai ha rigettato come gli abomini del nostro secolo.
Gli storici dei prossimi secoli vedranno nel nazismo , nel comunismo (reale di Stalin e Mao, Pol pot) nel jihadismo i grandi mali di questi ultimi cento anni e quindi nell’America la potenza che li abbattuti. Non perchè gli americani fossero migliori degli altri ( a questo non credo) ma perchè i casi della storia li hanno spinti a questo.
Può chiamarsi colpa americana la difesa di Taiwan se questa ha non solo liberta’ politica e democrazia ma un reddito di PPA pro capite di $ 25.000, mentre la Cina di 9,500.
Ma ancora piu’ eclatante il caso della Corea per cui il sud ha un PPA pro capite di $ 33,300 e quello del nord di 1.800 (molto incerto) a prescindere da libertà e democrazia.
Una questione interessante è quella dell’apporto americano e russo nelle vicende spesso terribili della guerra fredda: senza di esso Meghistu o Pinochet o Suharto che avrebbero fatto? A mio parere più o meno le stesse cose con i medesimi risultati. Chi poteva per esempio impedire a Suharto , all’esercito, al fanatismo islamico di fare la terribile strage che fecero? Oppure a Pinochet di riunire nello stadio tutti gli oppositori e cosi via.
Una cosa è appoggiare una parte, un altra essere responsabile di quello che fa: non si può addebitare tutto agli occidentali ( o ai Russi): gli Etiopi, i Cileni, gli Indonesiani dei casi citati hanno fatto tutto da soli anche se avevano e non potevano non avere l’appoggio degli Americani o dei Russi.
Anche il ruolo e l’efficienza della CIA appare esagerato. Sono stati tanti i fallimenti , gli errori: mi è meravigliato il fatto che con l’invasione dell’Ucraina ci abbiano azzeccato. Avranno avuto un informatore nella cerchia di Putin.
Diversi sono i casi di Corea, Vietnam, Afganistan, Ungheria, Polonia, Cecoslovacchia, Cuba nei quali l’impiego diretto o aiuti militari dall’una o dall’altra parte sono stati massicci e decisivi.
Tornado poi indietro nel tempo è nata la leggenda del genocidio dei pellerossa del west. Ma essa non avvenne come viene raccontata da certa filmologia impegnata (Soldato blu e dintorni). Esaminando i fatti, di stragi di indiani se ne trovano solo poche, meno di una decina in 30 anni con solo qualche centinaia di vittime. I pellerossa non sono stati affatto sterminati: il numero dei loro discendenti è molto superiore a quelli dell’800 e sono inseriti nella società americana Solo una piccola parte è rimasta nelle riserve e campano di turismi, leggende, alcol e droga.
Altra colpa grave sarebbe la strage degli amerindi ai tempi della conquista spagnola. Certamente essa fu molto cruenta come qualsiasi invasione specie se i due contendenti sono cosi radicalmente diversi per civiltà e grado di sviluppo. Tuttavia se un piccolo insignificante numero di europei riuscì a distruggere due grandi imperi come quelli degli Incas nel Peru’ e degli Aztechi nel Messico è perchè ad essi si unirono masse di indigeni nemici e oppressi che videro in essi i provvidenziali liberatori: si pensi ai massicci sacrifici umani. E’ vero che la popolazione amerinda ebbe un crollo demografico drammatico, non quantificabile ( qualcuno dice del 90% ma senza basi affidabili). Ma questo non fu dovuto alle uccisioni della conquista che furono pur sempre limitate ma dal diffondersi di malattie portate dagli europei per le quali gli indigeni non avevano anticorpi. D’altronde non è affatto vero che gli amerindi siano scomparsi. La popolazione dell’America centrale e del sud è formato dai discendenti di quei popoli con un apporto di europei molto esiguo date le difficolta’ dell’attraversamento dell’oceano. La conquista ha portato non all’estinzione degli amerindi ma alla loro inclusione nella civiltà occidentale. Restano comunque ampi gruppi che in qualche modo hanno mantenuto in parte la loro cultura originaria, compresa la lingua.
Anche la crudeltà dei conquistadores verso gli indigeni non è poi cosi sicura come si pensa. La sua descrizione discende essenzialmente dai testo di Bartolomeo de las Casas ( leyenda nigra) che chiedeva ai reali di Spagna norme per la protezione degli indigeni che furono effettivamente emanate anche se con risultati modesti , pare.
In conclusione, a livello storico e di verità, bisogna guardarsi dai due estremi: considerare gli occidentali come i buoni o i cattivi del mondo. Gli occidentali sono l’una e l’altra cosa insieme, perchè il bene e il male sono in tutti i popoli, sono in ognuno di noi.
Quello pero’ che va notato è che alla fine i modelli europei sono quelli che il mondo intero poi ha accettato. Tutti gli uomini di qualunque nazione vestono con giacca e cravatta all‘europea e tutte le spose mettono gli abiti bianchi.
Certo solo una moda, ma ha un suo significato.