Il diabete ha già una diffusione epidemica e si candida a diventare una catastrofe sanitaria globale.

Ad oggi, stando all’ultimo rapporto Arno Diabete (2017), la prevalenza di questa malattia è attualmente è del 6,34% su scala nazionale. Tuttavia, stime affidabili arrivano al 20% di casi di sommerso (in pratica un caso di diabete su 5 sarebbe non diagnosticato e non riconosciuto): ciò significherebbe una prevalenza di questa condizione nel nostro Paese all’8% circa. Il che, tradotto in cifre, equivale ad una popolazione di 4 milioni di persone con diabete in Italia ai quali si deve aggiungere 1 milione di diabetici che ignorano la loro condizione. Nel mondo, vi sono 415 milioni di persone adulte affette da diabete; nel 2040 si stima diventeranno 642 milioni (10,4% prevalenza). In Europa, sono circa 60 milioni, nel 2040 la stima è di 71 milioni (prevalenza 10,7%). Globalmente, a essere interessata dal diabete sarebbe una persona su undici; in un caso su due (sempre su scala mondiale) questa condizione non è diagnosticata. Nel 2015, ha causato direttamente o come comorbilità circa 75 mila decessi.

In Italia, tra le persone con diabete il tasso di ricoveri è il doppio di quelle non affette da questa condizione e la degenza media per una persona di diabete è in media di un giorno più lunga rispetto ai pazienti non diabetici. Il costo complessivo per il monitoraggio e la cura di queste persone è il doppio dei soggetti non diabetici. L’8% del budget sanitario italiano è investito nel diabete e più del 50% dei costi è dovuto alle ospedalizzazioni relative al trattamento delle complicanze croniche. La presenza di diabete è responsabile di un eccesso di 12.000 ricoveri ogni 100.000 persone nel corso di un anno. Inoltre, più di 50 milioni di euro ogni anno vengono spesi in Italia per ricoveri causati da una grave ipoglicemia.

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