Abbiamo ancora bisogno di eroi? Una questione che ritorna ciclicamente nella storia è la domanda dalla quale prende avvio Monumenta Italia, un progetto artistico di sensibilizzazione, divulgazione e produzione che intende coinvolgere il pubblico in una riflessione rispetto all’esiguità dei monumenti dedicati alle donne: un’occasione per una riflessione civica intorno al patrimonio artistico urbano e su cosa significhi oggi parlare di monumentalità, memoria, patrimonio rispetto alla storia delle donne.

Il cantiere di Monumenta Italia ha la sua prima base a Torino ed è nato per operare sul territorio nazionale e riunire le competenze di lavoratrici della cultura e dell’arte accompagnate da una serie di opere ideate dall’artista Irene Pittatore, sulla base del progetto di ricerca del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile APS Monumentale dimenticanza, volto a censire la presenza di monumenti dedicati a storiche figure femminili nelle città e comuni piemontesi.

affissioni

con dati e interrogativi rispetto alla presenza delle donne nel patrimonio pubblico monumentale piemontese.

1 → Piazza Bottesini a Torino / manifesto 3×6 m
nell’ambito della rassegna Opera Viva Barriera di Milano, il manifesto Prima affissione del 2024, nella speranza di uno spazio dedicato all’arte in modo permanente
Opening: 26 febbraio 2024 ore 18.30 — 19.30
Il manifesto resterà in posa fino all’ 11 marzo 2024

2 → URP del Consiglio Regionale del Piemonte / serie completa dei manifesti 100×70 cm e due video
Via Arsenale 14/G, Torino
4 — 29 marzo 2024

3 → Stazione della Metropolitana di Piazza Bengasi a Torino / otto lightbox con la serie completa dei manifesti 119,5×84,7 cm
6 — 31 marzo 2024

Recontemporary (via Gaudenzio Ferrari 12b, Torino)
Opening: mercoledì 6 marzo 2024 dalle 18.00 alle 21.00
Apertura: 7 — 28 Marzo 2024, dal mercoledì al sabato, dalle 15.30 alle 19.30

Negli spazi di Recontemporary, ai piedi della Mole Antonelliana, sarà proposta una mostra-laboratorio per indagare i temi della presenza della storia delle donne nello spazio pubblico e nella sua narrazione. Le opere di Irene Pittatore saranno presentate al pubblico come strumenti di riflessione rispetto ai temi della ricerca e saranno il punto d’avvio di laboratori e incontri aperti alle scuole, alle università e a un pubblico eterogeneo. La mostra, che nasce come progetto itinerante, è pensata come “kit di lavoro” che comprende i manifesti, un gonfalone, video e fotografie di performance artistiche che saranno utilizzati ogni volta come incipit degli incontri con esperte e attiviste.

Se la storia non è raccontata, la storia non esiste. Mai come oggi abbiamo bisogno di tornare a riflettere sull’idea di patrimonio pubblico in relazione alla storia delle donne e al concetto stesso di monumentalità. Il patrimonio artistico nello spazio pubblico è infatti ancora e solo maschile. Ci muoviamo in una scenografia urbana prevalentemente composta di “uomini che hanno fatto la storia”. Il più delle volte eretto e quasi mai inclinato, il monumento può essere interpretato come un “Io” maschile che non prevede mai un “Noi”. Il monumento non interroga la storia, vuole essere la storia. Il corpo pubblico è dunque il corpo maschile. Le statue delle donne non hanno nome, non documentano un fatto e si presentano il più delle volte come archetipi, simboli, muse: la prosperità, la patria, la giustizia, spesso rappresentate reclinate o inginocchiate ai piedi dell’eroe, sono simboli, quasi mai donne protagoniste di fatti o azioni. A partire da queste premesse Monumenta Italia interroga, indaga, ricerca con l’intento di mettere in crisi l’idea di monumentalità a favore di una riflessione approfondita su una presenza pubblica delle donne.

Parte dei dati ripresi da Monumenta Italia nascono da Monumentale dimenticanza (2018), un progetto di ricerca del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile APS volto a censire la presenza di monumenti dedicati a storiche figure delle donne nelle città e comuni piemontesi e italiani. Il censimento è stato sostenuto dal Consiglio regionale del Piemonte e dalla Consulta delle Elette del Piemonte nel 2018. Tale censimento ha messo in luce dati inequivocabili: a Torino, nei capoluoghi di provincia piemontesi, nei 1088 comuni al di sopra dei 5000 abitanti, il numero dei monumenti dedicati alle donne è esiguo, ove non pari a zero. La diffusione e la contestualizzazione di questi dati consentirà alla cittadinanza di osservare con altri occhi il patrimonio monumentale delle proprie città, prendendo coscienza e misura del cosiddetto “epistemicidio”: la liquidazione e l’insabbiamento del pensiero delle donne, che si manifesta anche attraverso il mancato riconoscimento pubblico di meriti civili, intellettuali, politici, artistici, scientifici. Un primo passo per avanzare, insieme e consapevolmente, verso nuovi paradigmi di equità e parità.

Monumenta Italia partirà da Torino ma si prefigge in un lungo periodo di raggiungere altre città e contesti con l’intento di proporre altre affissioni pubbliche e momenti d’incontro in spazi e contesti istituzionali e no-profit.

Di IN DIES

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