di Giovanni De Sio Cesari
Da qualche settimana, in margine alla guerra di Gaza, si è avuto notizia che i ribelli Houthi (più esattamente “Huthy) dello Yemen hanno messo in pericolo la navigazione nel Mar Rosso, con danni al commercio internazionale e in particolare alle già disastrate finanze dell’Egitto, tanto che si sta preparando una coalizione internazionale a guida naturalmente dagli americani contro gli Houthi (ne farà parte anche l’Italia).
Ma chi sono costoro ? Si tratta di un movimento impegnato in una delle tante guerre dimenticate che solo qualche volta arrivano alle cronache internazionali ma che pure costituisce, secondo le attendibili fonti dell’ONU, un disastro umanitario.
Per capirci qualcosa cominciamo dall’inizio.
Lo Yemen è la parte meridionale della penisola araba che, a differenza del resto, è percorsa da fiumi e quindi adatta alla coltivazione e per questo i Romani la chiamarono Arabia felix ( cioe fertile) E’ il paese che nella bibbia viene definita di Saba con l’episodio della famosa regina che, secondo la leggenda, avrebbe fatto visita a Salomone. Il negus dell’Etiopia si proclamava discendente dalla loro unione. Leggende a parte, era il paese degli aromi e delle spezie e del suo passato splendore sono testimonianza le bellissime e notissime architetture delle città, soprattutto della capitale Sana’a. Durante l’epoca coloniale fu sotto controllo britannico che cosi controllavano pure lo stretto di bab el mandeb da cui passa buona parte dell’intero commercio marittimo mondiale. Ai tempi di Nasser fece parte della RAU ( Repubblica Araba Unita) ma esplose la rivolta che Nasser non fu in grado di controllare Nel 1970 prese il potere un regime marxista che non riuscì, come gli altri, a controllare il paese. Nel 1990 si giunse a unificare il sud e il nord del paese e da esso nacque il conflitto che tuttora sconvolge il paese. Vediamo perché
Il nord Yemen fino al confine dell’Arabia saudita è abitata da islamici di confessione zaydista. Lo Zaydismo fa riferimento a un certo Zayd ibn ʿAlī ibn al-Ḥusayn, uno dei figli del quarto iman che insorse contro il potere gli omayyade a Kūfa nel 740 d.C. dopo il massacro di Kerbelāʾ ma fu sconfitto e ucciso
Tuttavia i suoi seguaci diffusero la opposizione agli Ommeyadi con un programma di equità sociale, di difesa dei più deboli. Non hanno però assunto le credenze proprie degli sciiti del ritorno dell’iman ne le loro pratiche religiose specifiche e quindi non sono molto diversi dai sunniti ma comunque la loro confessione religiosa determina una identità della comunità che la fa distinguere orgogliosamente dai propri vicini sunniti. Fino a che prevaleva il nazionalismo laico non sembrava un grave problema ma con il ravvivarsi degli integralismi il conflitto è esploso. Gli zaydisti sono confluiti nel movimento Huthi che prende il nome dal loro primo comandante Ḥusayn Badr al-Dīn al-Ḥūthī, ucciso dalle forze armate yemenite nel settembre del 2004.
Tanto basta per mantenere tutto lo Yemen in un conflitto infinito che coinvolge ai confini anche l’Arabia Saudita ed è uno dei punti più caldi dell’attuale conflitto fra sciiti e sunniti.
Infatti benchè gli zaydisti non siano affatto sciiti come gli iraniani ( detti : duedecimani perche seguaci del dodicesimo califfo) tuttavia vengono ad essi assimilati ( cosi come avviene per gli alawiti in Siria che poco hanno in comune con gli sciiti). Quindi l’Iran interviene in loro aiuto mentre l’Arabia saudita il cui regno è di ispirazione wahabita vede in essi dei pericolosi nemici. Quindi la guerra diventa uno scontro per procura fra le due nazioni, Arabia e Iran che si combattono in tutto il Medio Oriente come rispettivamente campioni dei sunniti e degli sciiti
A fianco dell’Arabia, alleata di sempre, si sono schierata gli USA Prima perche nel caos generale nella mancanza di potere veramente effettivo in Yemen si impiantarono saldamente al qaeda ( il primo grande attentato avvenne appunto ad Aden) e poi anche l ISIS. Soprattutto gli USA sono in aspro conflitto con l Iran. In questo guazzabuglio nel 2015 esplose l’ennesimo conflitto quando il presidente Saleh, anche in seguito ai disordini provocati dalle primavera araba, fu costretto a lasciare il potere. Il conflitto è tuttora in corso in cui come spesso avviene in Medio Oriente c’è una lotta di tutti contro tutti. Il principale fronte pero è quello degli Houti che vengono continuamente colpiti dagli aerei sauditi che non distinguono civili e militari (e come potrebbero) colpendo ospedali, mosche, scuole e tutto quello che si trovano davanti.
C’é però una parte dei sunniti che vuole rompere la unione con il nord zaydista proclamando una secessione al sud. In questo caso allora presumibilmente si formerebbe uno stato zaydista ai confini con l Arabia, cosa che i sauditi certo non vogliono Per questo quando i separatisti hanno conquistato Aden, la aviazione saudita è intervenuta E’ anche avvenuto, però che gli Emirati Arabi Uniti Alleati dei sauditi hanno appoggiato i separatisti, stanchi di una guerra infinita e inutile
Ed è questa una costante di questo conflitto che le parti alternano scontri sanguinosi a lunghe pause per tornare poi agli scontri.
Del conflitto nello Yemen non si vede mai la fine e intanto il paese è precipitato nella povertà, nella insicurezza, nella guerra continua: una vera tragedia che la opinione pubblica mondiale ha quasi sempre ignorato: d’altra parte che si poteva fare ?
Ora questa parte disastrata del mondo attacca addirittura la maggiore potenza del mondo, gli USA e insieme tutto l’Occidente nei suoi commerci: avremo allora un‘altra Gaza ? e allora su chi ricadrà la responsabilità?