di Giovanni De Sio Cesari
Il 22-23 settembre in Cina e in altri paesi dell’Estremo Oriente questo anno si e festeggiato il Qiu-fen che corrisponde astronomicamente all’equinozio di autunno. Qiu- fen significa letteralmente metà autunno (qiu autunno e fen meta) mentre noi considerazione l’equinozio l’inizia dell’autunno
Le stagioni in Cina infatti hanno una periodizzazione diversa che in Occidente: da noi esse hanno come inizio gli equinozi o i solstizi mentre in Cina invece tali momenti astronomici sono posti al centro delle stagioni stesse.
Le stagioni (tiān) hanno quindi i seguenti inizi : chūn (primavera) primi giorni febbraio, tiān (estate), primi giorni di maggio, qiū (autunno) primi giorni agosto dōng ( inverno) primi giorni novembre
IL qiu-fen in Cin è per importanza la seconda festa dopo quella di primavera
Secondo l’antica tradizione cinese durante essa Yin e Yang sono in equilibrio, perchè giorno e notte hanno la stessa durata, così come il caldo e il freddo.
E’ considerata anche la festa della luna e la cosa viene giustificata dalla leggenda di Houyi e Chang’e. Essa ha moltissime varianti: ci limitiamo al nucleo centrale.
Essa si incentra sul grande amore del prode Houyi e della bellissima Chang’e. Avviene che nel cielo appaiono non uno ma ben nove soli che tutti insieme rischiano di incendiare la terra. Su incarico del mitico imperatore Yao, interviene Houyi che con le sue frecce magiche abbatte otto soli salvando cosi la terra. L’imperatore allora lo ricompensa con una boccettina il cui contenuto dona la immortalità. Accade pero che per difendere il dono dell’imperatore da un altro cortigiano che se ne voleva impadronire, Chang’e ne beve il contenuto. Diventa cosi immortale e fluttua nello spazio fino a raggiungere la luna. I due innamorati quindi restano separati. Solo una volta all’anno quando il giorno e la notte hanno uguale durata i due sposi possono ricongiungersi ancora una volta
A caratterizzare la festa sono allora le torte lunari ( yuè bing) che nella forma in qualche modo richiamano quella della luna Quello che le caratterizza e le rende saporite sono il ripieno fatto con semi di loto, castagne, noci, mandorle, e anche fagioli rossi e altro ancora
Oltre al ripieno, nelle torte lunari vengono inseriti tuorli d’uovo., che si conservano interi, in maniera da essere trovati e mangiati insieme al resto degli ingredienti.. L’uovo è usato anche per dare l’aspetto lucido e dorato che caratterizza la torte lunari
A proposito delle torte lunari esiste anche un’altra leggenda legata alla liberazione dal dominio dei Mongoli. Quando fu vietato da un decreto dell’imperatore mongolo di riunirsi in gruppi ed associazioni, divenne impossibile fare dei piani per una ribellione. I mongoli non usavano consumare le torte lunari, e allora quelli che preparavano la ribellione ebbero l’idea di farla coincidere con la festa di metà autunno. Distribuirono migliaia di torte lunari ai cinesi, con il pretesto di augurare longevità all’imperatore mongolo. All’interno di ogni torta, tuttavia, era stato inserito un bigliettino su cui era scritto : “Uccidete i mongoli il quindicesimo giorno dell’ottavo ciclo” cioe la notte della festa di metà autunno. I ribelli attaccarono e rovesciarono il governo, favorendo lo stabilirsi della successiva dinastia Ming (1368–1644) che inauguro il periodo più glorioso della storia della Cina
In realtà la festa, come tutte le altre feste del passato, era legata ai ritmi dei lavori agricoli. Nella stagione del raccolto i contadini si riunivano per condividere cibo, eseguendo riti per scacciare la sfortuna e propiziarsi un raccolto abbondante che li avrebbe salvati dalla fame Nel passato venivano organizzate grandi cerimonie per dare il benvenuto all’autunno, al fine di venerare alcuni dei grandi imperatori del passato e soprattutto gli antenati.