Con 80 mila persone con diabete, cioè quasi il 4,4 per cento della popolazione, la Regione Marche ha aderito al programma internazionale Cities Changing Diabetes®, per identificare le dinamiche sociali e culturali che influiscono sulla vulnerabilità del diabete e definire così un action plan preciso allo scopo di promuovere iniziative volte a salvaguardare la salute dei cittadini e prevenire la malattia. Oggi, durante la conferenza stampa che si è tenuta al palazzo della Regione Marche ad Ancona, è stato presentato il documento che rappresenta il primo passo del progetto, l’“ATLAS Marche Cities Changing Diabetes”, con i dati ottenuti in seguito alla mappatura dello stato di salute dei cittadini della Regione. L’evento è organizzato da Health City Institute – HCI, in collaborazione con Regione Marche, Università Politecnica delle Marche e Cities Changing Diabetes, con il patrocinio di Società Italiana di Diabetologia – Sid e Associazione Medici Diabetologi – Amd, e la partecipazione di Fand – Associazione Italiana Diabetici e ATDM – Federazione Regionale Associazioni Diabetici Marchigiani.

Il programma Cities Changing Diabetes® nasce nel 2014 in Danimarca ed è realizzato in partnership tra University College London (UCL) e il danese Steno Diabetes Center, con il contributo di Novo Nordisk. Nella Regione Marche è coordinata da Health City Institute e dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con il Ministero della Salute, Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), la Regione Marche, l’Istituto Superiore di Sanità, Istat, Fondazione Censis, Coresearch, Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, Medi-Pragma, società scientifiche del diabete e associazioni pazienti e di cittadinanza.

«Questo programma internazionale che vede la collaborazione tra numerose Istituzioni nazionali e amministrazioni locali, mondo accademico e società civile rappresenta un primo passo per individuare i principali determinanti del diabete a livello regionale, ricordando che le Marche rappresentano un unicum in Italia per la sua rete diabetologica integrata. Un programma che può, in futuro, promuovere azioni concrete e mirate alla riduzione dell’incidenza di questa patologia», dichiara Prof. Gian Luca Gregori, Rettore Università Politecnica delle Marche.

Il programma, pur essendo ideato per le metropoli, ben si adatta alle Marche per alcune peculiarità che la caratterizzano: la Regione ha una popolazione di circa 1.500.000 abitanti, equiparabile a quella di una metropoli, e soprattutto possiede un unico database regionale diabetologico. All’interno della Regione, che risulta divisa in cinque AST, ognuna con una parte montuosa e una parte collinare che dirada verso il litorale costiero, tutti i centri diabetologici sono in rete, coordinata dal Dr. Massimiliano Petrelli Presidente del Comitato Scientifico, e grazie alla cartella clinica unica al cittadino marchigiano è garantita una equità della cura e la possibilità di muoversi tra centri diabetologici senza dover portare con sé i suoi dati sanitari in forma cartacea. Inoltre, permette di avere tutti i dati inerenti al diabete raccolti in maniera omogenea e standardizzata, costituendo così un importante e cospicuo database per indagini retrospettive e proiezioni future.

«Queste peculiarità rendono le Marche una regione unica nel suo genere, e ciò ci ha spinto a fare dei ragionamenti sul legame diabete – territorio. Da anni ci occupiamo di sviluppare servizi per le città basati su dati e misure, pertanto grazie ai flussi informativi della Regione, siamo stati in grado di fare delle correlazioni interessanti che permettono di suggerire policy mirate al contenimento di questa patologia», commenta Gian Marco Revel, Presidente Comitato Esecutivo Regione Marche Cities Changing Diabetes, Professore Ordinario, Dipartimento di ingegneria Industriale e Scienze Matematiche, Università Politecnica delle Marche. «Per esempio, non sono emerse differenze tra le 5 AST in termini di impatto e cura del diabete, ma all’interno di ognuna, abbiamo rilevato che all’aumentare dell’altezza sul livello del mare dei comuni, cresce la prevalenza del diabete». Tra gli altri dati significativi emersi si è visto che ad un incremento della distanza da una struttura sanitaria, cresce, seppur non in maniera elevata, l’incidenza del diabete e che maggiore è la percentuale di popolazione over 65 in una determinata area maggiore è l’incidenza del diabete.

«Mettendo in luce il fenomeno con dati ed evidenze, provenienti dalle città di tutto il mondo, il programma Cities Changing Diabetes® sottolinea la necessità di agire in considerazione del crescente numero di persone con diabete e del conseguente onere economico e sociale che tutto ciò comporta. La Regione Marche, con la sua popolazione di circa 1.500.000 abitanti, si aggiunge alle 41 città per un totale di più di 200 milioni di cittadini che hanno già aderito al progetto», continua Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute e del Comitato Nazionale Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita – Presidenza Consiglio dei ministri. «Con questo ATLAS si è realizzato una prima mappatura dei dati quantitativi demografici, clinico-epidemiologici e sulla percezione della salute nella Regione Marche, dati che forniscono spunti di analisi, osservazione e confronto per futuri studi».

Di IN DIES

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