Si terrà domenica 13 novembre e domenica 20 novembre 2022, a Campello sul Clitunno (Pg), in Umbria, la “Festa dei Frantoi e dei castelli”, evento oleo-gastronomico dell’eccellenza del cartellone di Frantoi Aperti in Umbria (www.frantoiaperti.net).

In occasione dell’evento, saranno visitabili le due mostre, appena inaugurate presso Palazzo Trinci di Pissignano Alto – Borgo Lizori: “Hortus Lizori” esposizione di circa trenta tavole che raccolgono la sfida progettuale di giovani dottorandi di ricerca con proposte di rigenerazione paesaggistica e del borgo, e la mostra “La Piccola Musica del Paesaggio” dell’architetto, paesaggista Franco Zagari. Nell’occasione della “Festa dei Frantoi e dei castelli” le visite saranno guidate dai dottorandi di ricerca che hanno partecipato al workshop da cui sono emersi i lavori progettuali in mostra.

Il workshop e la mostra “Hortus Lizori”

A Campello sul Clitunno (Pg), in Umbria, lungo la fascia olivata fra Spoleto e Trevi, si scorge e spicca nel paesaggio, il segno triangolare, con torre sommitale, di un insediamento di origine medioevale. Lizori (Pissignano Alto) rinominato così dopo il suo recupero avvenuto negli ultimi decenni, non rappresenta solo un eccezionale luogo che non ha paura di essere sotto i riflettori, non solo in senso letterale, visto come è illuminato al calar delle luci; ma, anche grazie allo stimolo della Fondazione di Ricerca Scientifica e Umanistica Antonio Meneghetti e sotto la guida della sua presidente Pamela Bernabei, tale spazio rappresenta e promuove cultura e ricerca, sperimentazione e innovazione.

È in tale contesto, nel castello di Pissignano, che è nata una collaborazione con i docenti del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, che ha proposto un progetto culturale del workshop “Hortus Lizori”, proposta finalizzata alla rappresentazione del paesaggio per la valorizzazione del patrimonio storico culturale.

Nel mese di luglio 2022 hanno partecipato al workshop di quattro giorni 24 dottorandi di ricerca nelle discipline della rappresentazione, del progetto e del paesaggio, di diverse università italiane da Reggio Calabria a Trento, in un percorso che è si è sviluppato partendo da seminari incentrati sul rapporto fra rappresentazione e progetto e nella relazione fra costruito e natura, argomenti inoltre favoriti dalla cornice dell’eccezionale borgo umbro. Guidati da docenti universitari e da progettisti, l’occasione di scambio progettuale ha avuto come tema il progetto, la rigenerazione degli insediamenti storici, il valore del paesaggio, con l’obiettivo di promuovere riflessioni sul progetto, indagando e interpretando i codici di un linguaggio, i valori poetici dell’abitare che il luogo offre.

Dal workshop è nata una prima mostra “Hortus Lizori”, inaugurata presso Palazzo Trinci nella suggestiva Lizori lo scorso 27 ottobre e che sarà visitabile in occasione della “Festa dei Frantoi e dei castelli”, domenica 13 e 20 novembre, e che rimarrà aperta fino a marzo 2023, visitabile tutte le domeniche (10.30-13.30 | 15.30-17.30).

L’exhibit è stata inaugurata tramite un convegno di presentazione delle attività svolte ed il racconto delle idee dei gruppi di giovani progettisti, al quale hanno partecipato circa cinquanta studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile/Architettura dell’Università di Perugia. L’installazione della mostra inaugurata, presenta circa trenta tavole che raccolgono la sfida progettuale del progetto di paesaggio di un borgo che si presenta già con le sue grandi qualità. I giovani progettisti, con differenti approcci, lavorando in più parti del borgo, hanno cercato di trasfigurare gli insediamenti analizzando le qualità e le criticità, le potenzialità e le azioni di conservazione necessarie. Con un approccio necessariamente interdisciplinare, le proposte danno adito a guardare oltre ciò che si vede, immaginare come raccontare e trasformare i luoghi con proposte che perdono il peso della condanna dell’eterno presente e del predominio delle logiche economiche per concentrarsi sul valore delle idee e sulla qualità dei progetti. Si tratta quindi di un’occasione di confronto e di critica, su una proposta culturale, sulla volontà di creare quel dibattito che è a fondamento del pensiero architettonico e della valorizzazione del paesaggio.

Fabio Bianconi e Marco Filippucci (Università degli Studi di Perugia), Franco Zagari, Matteo Clemente hanno coordinato l’attività, coinvolgendo docenti di tutta Italia e progettisti di chiara fama, quali Francesca Fatta (Università Mediterranea di Reggio Calabria – Presidente dell’Associazione Italiana del Designo), Tommaso Empler ed Emanuela Chavoni (Sapienza Università di Roma), Andrea Giordano (Università degli Studi di Padova), Samaneh Nickayin (Agriculural University of Iceland), Chiara Vernizzi e Andrea Zerbi (Università degli Studi di Parma), Raffaele Federico e Fabrizio Fiorini (Università degli Studi di Perugia), Valerio Morabito (Università Meditteranea di Reggio Calabria – University of Pennsylvania), Maria Grazia Cianci (Università degli Studi Roma Tre). Sono stati coinvolti anche progettisti che si occupano del paesaggio e degli spazi aperti quali Luca Catalano (OS A studio) e Claudio Bertorelli (Centro Studi Usine – Aspro Studio).

La sintesi degli elaborati, oltre che essere usata per realizzare l’exhibit “Hortus Lizori”, mediante la realizzazione di tavole ed opera di tutti gli intervenuti, studenti e docenti, sarà pubblicata in un volume di sintesi che raccoglierà le indagini, gli spunti forniti dalla ricerca dei docenti e la descrizione delle proposte progettuali.

“La Piccola Musica del Paesaggio” mostra dell’Architetto Paesaggista Franco Zagari

In parallelo a Hortus Lizori Exhibition, al piano superiore del medesimo palazzo Trinci, è allestita poi la mostra su Franco Zagari. Architetto, paesaggista, già professore ordinario di Architettura del paesaggio presso l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e presso la “Sapienza” Università di Roma, è Chevalier des arts et lettres, Ministère de la culture, France (1998), membro dell’Executive Board di Uniscape dal 2008, premio europeo Gubbio 2009, presidente della Giuria della VI Biennale Europea di Paesaggio di Barcellona, 2010, socio onorario AIAPP 2010, “Grande albero del paesaggio italiano” 2013, RomaArchitettura Premio alla carriera di architetto 2014. Molte sono le opere realizzate in Italia, Francia, Scozia, Georgia, Giappone, Giordania, fra cui: Giardino a Osaka, 1990; Piazza Montecitorio a Roma, 1998; Lungomari di Porto Sant’Elpidio, 2003 e di Castiglioncello, 2006–2007; Un ponte e una terrazza galleggiante nel Parco del Lago dell’Eur, Roma 2005–2007, Tre piazze a Saint–Denis (Parigi), 2005–2007, Sottopasso della Stazione di Bergamo, 2009; Cupola del Palazzo della Presidenza della Repubblica della Georgia, Tbilisi 2008; Giardino Z5, Roma 2010; Landscape dei quartieri T3 e T7 della città di Marsa Zayed, Aqaba, Giordania 2012; Piazza Matteotti a Catanzaro, 2015; Classis Formiae Parco Commerciale a Formia, 2015; “Hortus“, 27.000 mq di giardini per il riposo dei visitatori dell’Expo Milano 2015 (per Expo e MM, con PanAssociati), Parco della Pace, Vicenza. È autore di saggi e film, fra cui: L’architettura del giardino contemporaneo (un libro, una mostra, sei film RAI), Milano 1988; Questo è paesaggio. 48 definizioni, Roma 2006; Giardini. Manuale di progettazione, Roma 2009; Paesaggi di città non città. Franco Zagari. Quattro progetti di ricerca, (a cura di Giovanni Laganà) Melfi, 2012; Sul paesaggio. Lettera aperta, Melfi, 2013 e 2015; Moving Forest. Expo Milano 2015 Landscape (con Benedetto Selleri), Melfi, 2015; Danzando con Gropius, Piazza Matteotti a Catanzaro, Melfi, 2015.

La mostra da lui curata presenta il titolo “La Piccola Musica del Paesaggio”, installazione con cinque video che raccontano le tante avventure progettuali affrontate in oltre cinquant’anni di attività. L’inaugurazione di questa seconda mostra è stata anticipata da un dialogo sul paesaggio fra lo stesso Franco Zagari, che ha discusso con il filosofo Raffaele Milani ed il regista Andrea Soldani, in un dibattito a cui hanno partecipato (altri) cinquanta studenti universitari. Lo stesso Franco Zagari invita alla mostra con le seguenti parole:

“Sentite, vorrei parlarvi del progetto di paesaggio nella convinzione che un grande lavoro debba essere fatto in un arco di tempo molto veloce per metterlo in pratica nel nostro Paese nelle sue mille diverse fattispecie, valorizzando a pieno le sue potenzialità che non sono solo culturali ma anche, e rilevanti, sociali e economiche, quindi politiche. Vorrei tentare di chiarire, caso per caso, obiettivi, strumenti e metodi, come orientare in modo significativo una discussione sulle conurbazioni che si annunciano sempre più infinite, secondo quali principi di organizzazione procedere, cosa convenga produrre, con quali indirizzi e con quali norme, con quali standard, modelli, prototipi… È la piccola musica del nostro spazio quotidiano di cui vi parlo, che dobbiamo imparare di nuovo a saper ascoltare, trascrivere, interpretare, inventare, accettando che sia sempre diversa e che vada ricondotta alla ricerca di una qualità di nuova centralità, cercando ovunque possibile di portare testi e contesti dell’intervento pubblico a condividere quel plusvalore che chiamiamo paesaggio…”

Di IN DIES

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