La Porta Sud in bronzo e oro di Andrea Pisano riprende posto accanto alle due Porte del Battistero di Firenze, nella Sala del Paradiso del nuovo Museo di Santa Maria del Fiore.

Dopo un lungo restauro durato tre anni, la maestosa Porta realizzata tra il 1330 e il 1336 dallo scultore toscano, è di nuovo visibile al pubblico, a partire dal 9 dicembre, accanto alle monumentali opere rinascimentali realizzate dal Ghiberti e protette sempre da Goppion: la Porta del Paradiso e la Porta Nord.

Un lungo sodalizio è quello che lega l’impresa milanese al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. È il 2012 quando l’azienda leader nella produzione di sistemi espositivi e conservativi in ambito museale, famosa in tutto il mondo per le vetrine della Gioconda e dei gioielli della Corona d’Inghilterra, viene coinvolta nel progetto di restauro del percorso museale, sotto la guida dello studio Guicciardini & Magni Architetti. Un grandioso progetto di rinnovamento volto a raddoppiare l’area espositiva del museo originale, da 2.500 a 6.000 m2, per proteggere oltre 750 opere d’arte rinascimentale.

È in quel momento che a Goppion viene affidato l’incarico di realizzare cinquanta vetrine per il nuovo allestimento, speciali sistemi espositivi concepiti per conservare le opere più fragili e delicate tra cui: la Maddalena di Donatello, l’Altare d’argento – conservato sotto azoto -, la Croce del Pollaiolo, antichi dipinti su tavola, preziose oreficerie, modelli in legno, parati tessili liturgici, delicatissimi pannelli ricamati e manoscritti.

Tra le sfide maggiori, un posto speciale occupano le installazioni create appositamente per contenere le famose tre Porte del Battistero. La prima a prendere posto, in ordine cronologico, nella nuova sala a loro dedicata, è stata la Porta del Paradiso nel 2015 e a seguire la Porta Nord. Ora la Porta Sud torna a brillare in una nuova custodia dalle prestazioni hi-tech e connotata da una raffinata sensibilità estetica. Alta 6,30 metri, larga 4,30 e profonda 2 metri circa, la struttura della vetrina, come per le altre due Porte, è in acciaio verniciato con tinte atossiche, sigillata da guarnizioni speciali e caratterizzata da un vetro antisfondamento. La profondità del sistema espositivo consente lo spostamento della pesantissima porta, circa 8 tonnellate, su speciali binari che consentono ai restauratori di monitorare costantemente il prezioso manufatto e intervenire, in caso di necessità, per mezzo di un ponteggio.

La vetrina ermetica è dotata di un sistema di controllo della temperatura e dell’umidità di ultima generazione, capace di garantire la perfetta conservazione della scultura. La Porta del Pisano, proprio come le altre due Porte bronzee, necessita di un ambiente estremamente secco – con un tasso di umidità costantemente al di sotto del 15% – per impedire l’ossidazione dei materiali e la formazione di sali instabili tra la superficie bronzea e la pellicola dorata. Attraverso il controllo di valvole e umidificatori riposti all’interno delle vetrine, umidità e temperatura sono così facilmente regolabili.

Goppion, in questa occasione, ha anche completato l’allestimento della Sala delle Cantorie con una vetrina gemella di quelle già esistenti, per l’esposizione di una terracotta di Donatello.

 

 

Di IN DIES

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